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Crisi comparto vitivinicolo, De Leonardis (FdI): “Subito aiuti regionali agli agricoltori e alle imprese”

«Aiuti immediati al comparto vitivinicolo. L’agricoltura, asse strategico dell’economia pugliese, è in enorme affanno e bisogna sostenere gli agricoltori al collasso e le imprese sull’orlo del baratro».

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, ha presentato una interrogazione urgente sul tema della crisi che sta attanagliando il settore.

«Agli agricoltori ormai non conviene praticamente più coltivare uva. Le quotazioni sono bassissime e non coprono minimamente le spese. La vendemmia 2022 è inoltre appesantita dalle giacenze di quella scorsa. Riporti di produzione che non facilitano il lavoro delle aziende del settore. A causa dell’emergenze energetica scaturita dal conflitto Russia-Ucraina, i costi di produzione sono schizzati alle stelle e hanno investito l’intera filiera. Ciò comporta un aumento del prezzo del prodotto finale per il consumatore che comunque non copre le spese né per coltivarlo né per trasformarlo», spiega De Leonardis che prosegue: «Il mercato non è ricettivo per via della crisi, le vendite sono crollate così come le esportazioni. Un prodotto che costa al consumatore 10, in questo momento, costa 30 all’azienda di trasformazione. E se la materia prima, l’uva, assorbe circa il 20% dei costi di produzione, il restante 80% è assorbito dai costi dei materiali necessari per imbottigliamento e confezionamento, senza tralasciare i costi dell’energia per le aziende di trasformazione, quelli del carburante per gli agricoltori, fino al trasporto. Insomma: per riuscire a guadagnare 200 euro dalla vendita di vino, attualmente, bisogna sostenere costi di produzione pari a mille euro».

De Leonardis aggiunge: «Non c’è tempo: entro fine 2022 tutte le aziende del settore saranno in pesante perdita, molte saranno costrette a fermare la produzione, altre chiuderanno con drammatiche conseguenze sul piano occupazionale. Gli agricoltori sono già al collasso da tempo. Evidente, quindi, che il governo Emiliano è chiamato a fare la propria parte rapidamente per affrontare una problematica, certamente strutturale e di sistema, ma su cui può avere un ruolo impattante nell’immediato. Da stime degli operatori del settore, in assenza di svolte riguardanti la crisi economica in corso, nella migliore delle ipotesi, saranno necessari almeno due anni per vendere tutto il prodotto vitivinicolo attualmente prodotto e in produzione. Bisogna dare aiuti e sostegni concreti sia alle aziende agricole che a quelle di trasformazione. Le prime hanno visto triplicarsi i costi di produzione a fronte di una quotazione dell’uva decisamente bassa. Le seconde, oltre all’aumento dei costi triplicato, hanno bisogno di distillare per diminuire la quantità di prodotto sul mercato», conclude De Leonardis.

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