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Consumi: Coldiretti Puglia, arriva la farina di carrube contro crisi quarta settimana

I ragazzi diversamente abili dell’Istituto Alberghiero Sandro Pertini di Brindisi hanno preparato le orecchiette.

Con l’inflazione e la crisi della quarta settimana per il minore potere di acquisto delle famiglie arriva la farina di carrube, proprio quando crescono del 35% i consumi di sfarinati, semole e semolati per pasta, pane e pizza fai da te. È quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della presentazione della farina di carrube al mercato di Campagna Amica di Brindisi, in collaborazione con Soroptimist Brindisi, dove si sono esibiti i ragazzi diversamente abili dell’Istituto Alberghiero Sandro Pertini a preparare le orecchiette in diretta.

Non solo pasta, anche pane e taralli, preparati con maestria dagli studenti dell’Alberghiero di Brindisi, coadiuvati dai cuochi contadini di Campagna Amica, alla riscoperta del frutto del carrubo, il sempreverde che arriva all’altezza di 10 metri e vive fino a 500 anni.

La parola “carruba” in Arabo vuol dire carato, e infatti probabilmente – aggiunge Coldiretti Puglia - questo seme sempre omogeneo nel peso e nelle dimensioni veniva usato come unità di misura per l’oro. Le carrube possono essere utilizzate – dice Coldiretti Puglia - come surrogato del cioccolato per chi è allergico al cacao e nascondono tantissime proprietà perché sono un alimento dimagrante, astringente, antiemorragico, antiacido, antisecretivo gastrico.

La domanda cresce in Puglia per i dolci della pasticceria e della panetteria fatti con farina made in Puglia, con il recupero di varietà italiane salvate dall’estinzione e di prodotti innovativi – spiega Coldiretti Puglia - ma la ricerca dell’italianità si evidenzia anche nel fenomeno del fai da te, con 4 consumatori su 10 che preparano a casa i dolci da portare in tavola, un’attività tornata ad essere gratificante, magari con il coinvolgimento dei bambini, ma che assicura anche la possibilità di scegliere personalmente gli ingredienti.

Il carrubo è una albero spontaneo diffuso nell’area mediterranea e originario della Siria, tende infatti a prosperare in climi secchi e aridi. Questo albero con i fiori che permettono di riconoscere se la pianta è maschio o femmina, raggiunge solitamente un’altezza compresa tra i 5 e i 7 metri – aggiunge Coldiretti Puglia - ma può superare anche i 10 metri, è una pianta rustica, poco esigente, che cresce anche in terreni aridi e poveri, anche molto calcarei, sopporta molto bene i climi caldi ma soffre il freddo. Nell’antichità era utilizzato come sostentamento per gli uomini, grazie al suo grande potere energetico, mentre ora è stato un po’ dimenticato, è anche chiamato “Pane di San Giovanni” perché si dice che il Santo se ne nutriva durante i suoi lunghi periodi di ascesi nel deserto.

La raccolta delle carrube avviene fino alla fine di ottobre quando assumono il colore scuro intenso e sono note alla tradizione – spiega Coldiretti Puglia - come alimento ricostituente benefico per l’intestino e lo stomaco usata già in Egitto e tra i Berberi, in Marocco. La sua ricchezza di fibre della aiuta ad abbassare il colesterolo. Questo effetto benefico è merito soprattutto delle fibre insolubili presenti nel frutto. I minerali presenti sono rappresentati da potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, zinco, selenio e ferro. Sono presenti, inoltre, le vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, K e J e folato alimentare.

Il carrubo è, assieme alla quercia, un albero autoctono della Puglia con un legno molto duro, compatto e resistente – conclude Coldiretti Puglia - tanto da essere anticamente utilizzato per realizzare gli ingranaggi dei mulini.

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