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Antonella Matera sul bando delle aree boschive e su quello dei terreni ex ECA

Due sono state le interrogazioni sollevate nel corso del Consiglio Comunale del 21 novembre dalla consigliera Antonella Matera, la prima relativa all’affidamento delle aree boschive comunali e la seconda ai bandi dei terreni ex ECA. Matera ha posto le richieste ovviamente a nome del suo gruppo “Agricoltori per Lucera” ma anche dei consiglieri Francesco Di Battista e Francesco Russo (“Lucera 2.0”).

La prima riguardava in particolare la gestione del bosco. Con delibera di Consiglio n. 12 del 10 marzo 2016 la precedente amministrazione decise di avviare una procedura volta all’affidamento in concessione delle aree boschive comunali con l’obiettivo di quella che veniva definita una gestione più ecosostenibile delle stesse aree. Seguì l’avviso pubblico e al termine della procedura di evidenza pubblica fu stipulato in data 19 aprile 2017 il contratto con la ditta per l’affidamento quindicennale di una vasta area. A Matera constava inoltre che la ditta avesse avuto un finanziamento per un progetto di rimboschimento di alcune di queste aree, ma non aveva notizie dell’avvio di questi lavori. Quindi la consigliera ha voluto concentrarsi sulla parte più importante del contratto, quella attinente agli obblighi del concessionario, avendo molti dubbi sul fatto che essi siano stati e vengano tuttora rispettati. In primo luogo il concessionario con la stipula del contratto si obbligava a effettuare la pulizia del sottobosco, la manutenzione dei sentieri e una serie di altri interventi volti al miglioramento della stabilità ecologica, ed è espressamente previsto che il concessionario presenti trimestralmente all’Ufficio Agricoltura del Comune di Lucera una relazione tecnica sulle attività svolte: «Abbiamo assolto a questi adempimenti? Sono agli atti del Comune queste relazioni trimestrali?». Non solo: Matera ha chiesto se si fosse verificato che il canone di duemila euro annui previsti a carico del concessionario fossero stati regolarmente versati, ma lei stessa si è informata presso gli uffici e risultavano versati soltanto quelli degli anni 2017, 2020 e 2021, dunque mancano all’appello 2018, 2019 e 2022. Le sembrava così di capire che a parte la raccolta sporadica di materiale legnoso, molto poco invece sia stato fatto dal punto di vista degli obblighi contrattuali, infatti sono dovuti intervenire i volontari per liberare il bosco dalle erbacce infestanti: «Perché non vigiliamo con la dovuta diligenza sul rispetto del contratto? Perché non obblighiamo il gestore a rispettare gli impegni o revochiamo il contratto se ormai non si rispetta più, dal momento che ci sono tutti gli estremi per farlo?».

La seconda interrogazione era rivolta invece all’assessore Claudio Venditti e atteneva a un argomento che Matera aveva già trattato, salvo trovarsi nuovamente a riscontrare oggi, per il secondo anno consecutivo, che non sono state attivate le procedure per il bando relativo ai terreni ex ECA: «Parliamo di danno erariale, quando in fin dei conti si tratta di una procedura semplice considerato che va aggiornata solo una data e che tra l’altro attualmente al SUAP c’è chi si occupa di queste cose». Matera ha concluso con una considerazione di carattere generale: «Queste situazioni unite a innumerevoli altre delineano un quadro deludente: si continua a trascurare la vocazione agricola di questo territorio e a non programmare interventi e sviluppo, pertanto come rappresentante del mio gruppo ancora una volta esprimo e vi riporto tutta la delusione e la preoccupazione per la categoria degli agricoltori».

Quanto alla prima interrogazione il sindaco Giuseppe Pitta ha invitato il segretario generale a verbalizzare la richiesta formale ulteriore al dirigente e agli uffici dal momento che in passato aveva già comunicato verbalmente allo stesso dirigente e al funzionario più di una volta senza ottenere nulla, tanto da dover passare alle comunicazioni scritte. Quindi il sindaco ha riconosciuto, in merito alla seconda interrogazione, che sicuramente senza l’apporto dei volontari i sentieri del bosco a quest’ora sarebbero sicuramente ancora pieni di erbacce. Quanto alla seconda richiesta, a rispondere ufficialmente è stata Maria Barbaro, la quale ha invitato gli stessi Agricoltori a sollecitare chi di competenza in quanto essi come amministrazione avevano provato tutte le vie istituzionali possibili senza ricevere risposta.

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