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Antiche scoperte archeologiche a Lucera e proposte per il futuro

LUCERA – Sono forse in pochi a ricordare una straordinaria operazione dei Carabinieri della allora Tenenza di Lucera che avvenne il 4 marzo 1974 con il recupero di materiale archeologico di grande valore storico e artistico, rinvenuto con molta probabilità a Lucera e divenuto merce di commercio clandestino.

Si trattò sicuramente dell’operazione di recupero di beni archeologici più importante nel tempo effettuata a Lucera. Furono recuperati nove reperti ritenuti risalenti al III secolo a.C. tutti di stile attico e precisamente di due grandi skyphos decorati con figure rosse, due crateri a campana con figure, un’idria finemente decorata, tre anfore anche decorate e un lekythos con le stesse caratteristiche decorative.

Le indagini furono coordinate dal maresciallo maggiore Matteo De Vita e portate a compimento da altri carabinieri cari alla memoria dei lucerini come i marescialli Falcone, Petracchi e Facciorusso, i brigadieri Petrelli e Apostolo, l’appuntato La Torre.

Il capo dell’ufficio distaccato di Foggia della Soprintendenza, cui furono affidati in custodia, dott. Ettore De Iuliis precisò che i nove vasi recuperati erano di manifattura italiota, prodotti in Apulia e Campania e riferibili alla metà del quarto secolo a.C. e che era difficile stabilire con certezza la provenienza, ma forse erano riferiti a un unico sito non escludendo Lucera antica.

Non è escluso che questo corredo di fattura e stile omogenei venisse da un’unica tomba di particolare splendore e importanza.

Non sappiamo dove furono poi trasferite queste anfore e se sono state mai esposti in ambiente museale.

Certamente si resta abbacinati per la loro bellezza e per la loro singolarità.

Questa notizia apre la mente ad altre considerazioni e cioè al tanto materiale che in anni successivi e anche in tempi recenti è stato ritrovato a Lucera e consegnato all’autorità di tutela, che meriterebbe sia di una completa e necessaria conoscenza scientifica sia della concreta possibilità della fruizione pubblica.

In occasione della ormai consolidata nomina a capitale pugliese della Cultura e anche della speranza di ulteriori traguardi, a Lucera si potrebbe pensare concretamente all’ampliamento degli spazi espositivi del museo e della possibilità di riacquisire alla città un patrimonio che fu suo.

Penso subito ai reperti delle tombe di Casanova e di quelli recentissimi degli scavi delle Porte Antiche di Lucera, conservati nella sede di Foggia.

E questa sarebbe un’ulteriore possibilità di fare e proporre cultura a Lucera.

Giuseppe Trincucci

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