Nel mettersi in mezzo al dibattito acceso sulla questione del tribunale di Lucera che ha visto uno scontro tra l'on. Giandonato La Salandra ed il consigliere regionale lucerino Antonio Tutolo, il sindaco del comune garganico, Vocale, non era andato tanto per il sottile ricorrendo ad un linguaggio che ha destato scalpore rispetto alla questione e ritenendo alla fine che la riapertura del presidio di giustizia del centro federiciano farebbe più male che bene, mentre la presenza di un tribunale in un comune garganico sarebbe la scelta ottimale, tant'è che ha concluso: «Se proprio non c'è speranza di aprire un tribunale sul Gargano, che sarebbe la cosa più efficace e seria che un governo possa fare, lasciateci a Foggia». Ma è la frase "scandalosa" ("Ancora una volta si ragiona a chi ce l'ha più lungo") ad aver scatenato l'ira e la condanna del consigliere comunale di quel comune, vale a dire Antonio Berardi.

IL COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIERE BERARDI

Tutto mi sarei aspettato, ma non questa frase! “ANCORA UNA VOLTA SI RAGIONA A CHI CE L’HA PIÙ LUNGO”, alludendo ad una sconcertante immaginazione di falli tra amministratori e persone comuni!

Caro Sindaco Vocale, questa volta sei scivolato su quel “fallo” che da tempo tenevi conservato proprio per non dimostrare la tua vera natura!

L’ho sempre detto e continuerò a dirlo: “Non sei la persona che hai sempre voluto far credere”. Hai indossato una maschera ed un comportamento angelico per fregare tutti ma dentro hai qualcosa di cattivo, di scandaloso che finalmente è uscito! Si nota la difficoltà di un Sindaco che arranca, che pasticcia e che fa le cose “tanto per farle”. Mai mi sarei aspettato un linguaggio simile da un sindaco! Ne ho conosciuti tanti di sindaci sul nostro comune, ma non ho mai letto o ascoltato simili frasi.

Non nascondo come mi sento a disagio provando vergogna per il tuo comportamento che sommato ad altri episodi compongono un quadro completo di una personalità che non tutti conoscevano.

In Consiglio Comunale chiederemo le tue dimissioni e chiederemo un tuo comunicato ufficiale di scuse alla città di San Nicandro Garganico, alla categoria di tutti i Sindaci d'Italia e soprattutto alla Chiesa e a tutti coloro che hanno creduto nell’angelico fanciullo che ha sempre mascherato la sua rabbia e tutto ciò che piano piano vediamo.

Una promessa la voglio fare. Non mi fermeranno certamente le risoluzioni di Prefetti, Forze dell’Ordine e quant’altro. Questa volta la misura è colma e spero che l’opinione pubblica dia la giusta valutazione.

Il Frizzo