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Quattro amici al bar. C’è targa e targa, di Giuseppe Trincucci

LUCERA – A Lucera è oggetto di polemiche una targa che ricorda Giuseppe Di Vittorio mentre parla a Lucera di democrazia, di pace e di diritti dei lavoratori.

L’Anpi e la Cgil della provincia di Foggia anni fa ne furono promotori, accogliendo l’iniziativa proposta da un gruppo di compagni locali.

Senonché alcuni si opposero perché la targa era da apporre sulla facciata di un palazzo, che di storia ne ha vissuta tanta ma che è anche sede di un’attività commerciale.

Quindi questa targa sarebbe divenuta un veicolo pubblicitario.

Un’altra targa è contestata a Roma. Il Manifesto ricorda che “Il 27 aprile 1937 si spegneva nella Clinica Quisisana a Roma, dopo una lunga, dolorosa, sorvegliata degenza, uno dei più grandi intellettuali italiani del Novecento: Antonio Gramsci. Il tentativo, condotto da un gruppo di studiosi, di ricordare con una targa commemorativa la figura umana e storica di Gramsci è stato disatteso dalla direzione della Clinica”.

Il diniego dei proprietari della Clinica ha motivi opposti a quelli addotti per Lucera: sarebbe una pubblicità negativa per tutti quelli cui il ricordo di Gramsci non interessa.

Nel caso della Quisisana alla targa si oppone la ricca proprietà nelle persone della Famiglia Ciarrapico.

A Lucera le cose sono molto diverse.

Giuseppe Trincucci

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