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Intervista a Gerardo Lanza sulla primavera della Democrazia Cristiana

I profumi della primavera si affacciano con le prime fioriture di alberi di pesco e di mandorlo. E c’è anche chi sogna una nuova primavera. Può succedere in ogni ambito. Anche in quello politico, sì. Succede, per esempio, ad un simbolo che da anni sta tentando di risalire la china. Come, per esempio, la Democrazia Cristiana, che da tempo porta avanti una tenace disputa per la tutela e la salvaguardia del simbolo e della sua memoria da ogni tentativo di appropriazione (indebita?) dall’esterno.

I vertici nazionali sono altresì in continua evoluzione per promuovere e sviluppare la rinascita e la (ri)crescita di quella che era la Balena Bianca su tutto il territorio nazionale. In Capitanata la guida è stata affidata a Gerardo Lanza (presente nel Consiglio Nazionale della DC e nella foto con la segretaria nazionale Elisabetta Trenta) che dalla sua città, Lucera, si sta impegnando nell’organizzazione delle nuove strutture e i relativi organigrammi. Con le elezioni regionali (ad ottobre prossimo) ed amministrative locali (in primavera 2026) abbiamo rivolto qualche domanda al coordinatore cittadino.

D. Sig. Lanza, a Lucera alcuni mesi dopo che la DC le aveva affidato il coordinamento provinciale del partito si è rischiato di trovarsi di fronte ad un doppione, con Totò Cuffaro che si era affacciato dalle nostre parti per instaurare una copia della Balena Bianca.

R. «Guardi, le dico solo che il panorama politico locale si è contraddistinto per una volubilità di adesione che, al primo venticello primaverile, è svanito per scelte di campo opportunistiche».

D. Questa confusione politica che sta caratterizzando lo scenario politico italiano dopo i primi anni novanta ha generato una crisi di ideali interminabile?

R. «La crisi ideale di cui si discute sembra non finire mai, anche se questi atteggiamenti tendono a valorizzare e a riaffermare con maggiore convinzione e forza quelli che ancora vengono definiti come i Partiti della Prima Repubblica».

D. E tra questi la DC?

R. «Esattamente. Come la Democrazia Cristiana, che non rappresenta certo una “nuova primavera” ma una continuità di valori coerenti col passato e con rinnovato entusiasmo per essere un punto di riferimento per i tanti delusi da quella nuova politica e da quei raggruppamenti che hanno solo prodotto un forte astensionismo elettorale».

D. Gli appuntamenti elettorale sembrano lontani, eppure non è proprio così.

R. «Dopo aver definito assetti e simbologia, anche a livello locale, come abbiamo già precedentemente comunicato, si riparte con entusiasmo per affrontare le nuove sfide elettorali, convinti di dare un supporto non solo ideale ma fattivo, per riportare la Politica al centro del dibattito pubblico e restituire quel senso di appartenenza che contribuisce alla partecipazione alla vita amministrativa. La DC è sempre presente».

D. A chi si rivolge oggi la DC?

R. «A coloro che si sentono orfani di punti di riferimento politico dico che potranno aderire alla campagna di proselitismo, avviata da qualche settimana, per programmare una serie di eventi atti a rivitalizzare volontà e partecipazione. Come referente locale sia a Lucera che a livello provinciale, essendo inserito anche in Organismi Nazionali – nomina conferitami in occasione del XX Congresso Nazionale svoltosi a Casera lo scorso 8 febbraio 2025 e con me altri amici – sono a disposizione per ogni eventuale chiarimento o adesione alla Democrazia Cristiana».

Il Frizzo

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