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Venduto il Sant’Anna, restano i misteri. Vincenzo Checchia si ricorda delle pendenze che gravano sul rudere

Una delle interrogazioni sollevate durante il Consiglio Comunale dello scorso 28 luglio riguardava l’annosa questione del Sant’Anna, cavallo di battaglia di tutte le amministrazioni dal 2002 ad oggi.

Rivolto al sindaco, il consigliere Vincenzo Checchia ha detto di aver appreso che in data 13 luglio la Società Costruzioni Generali di San Severo, proprietaria di quell’immobile dal 2002, aveva venduto lo stesso all’Eurotek di Pescara, azienda costituitasi nel 2013, che era riuscita ad acquistarlo per 980.000,00 euro, dunque Checchia ha chiesto innanzitutto se fossero stati presi accordi in precedenza, considerato che si sarebbero dovuti iniziare i lavori e che tuttavia nel cda del 29 giugno la società Eurotek aveva già deciso di acquisire quell’immobile. Checchia ha poi chiesto come riuscirà il Comune a recuperare le somme che quella società dovrebbe dare, infatti ci sarebbe un’ipoteca di 13.000,00 euro della Tributi Service fatta nel 2014, dopodiché non risulterebbe nulla; peraltro la parte venditrice avrebbe garantito di essere in regola col pagamento di qualsiasi imposta diretta e indiretta o tassa comunque afferente al cespite in oggetto. A tal proposito il consigliere ha quindi domandato perché risultassero solo i 13.000,00 euro ed a quanto ammontasse la somma concernente il mancato pagamento dell’occupazione di suolo pubblico.

Procedendo con ordine il sindaco Giuseppe Pitta ha ammesso in primis che quella cessione non lo convinceva affatto e di essere addirittura spaventato da quella vendita, ma non solo: «Apprendo da un rogito notarile che un’iscrizione di ipoteca non figura, pertanto dobbiamo andare a fondo perché in tal caso gli uffici potrebbero aver commesso una leggerezza imperdonabile non iscrivendo ipoteca per i crediti vantati dal Comune, ma ci sono comunque gli strumenti giuridici per ovviare a eventuali inesattezze e per poter interrompere gli effetti della cessione immobiliare, quindi ci aggiorneremo a breve con l’avvocato dell’Ente per valutare il da farsi».

Checchia in chiusura ha detto invece di augurarsi che fossero stati fatti tutti gli atti necessari e che in futuro tramite l’avvocato Ignazio Lagrotta e il dott. Raffaele Cardillo si possa capire cosa sia realmente accaduto e se si possa venirne fuori il più presto possibile.

Intanto in città – mentre nei giorni successivi alla cessione sarebbe già stato visto nei paraggi del vecchio orfanotrofio, poi scuola d’infanzia, un rappresentante della nuova società con un ipotetico co-interessato lucerino – tutti si chiedono (o forse pochissimi, anzi molto meno) cosa sarà di quel sito. Un albergo? Appartamenti, box e attività commerciali? Un centro polifunzionale di chissà quale tipo? Una succursale di una facoltà dell’Università di Foggia?

Stretta è la via che conduce alla piazza. Larga è la piazza che inghiotte il Sant’Anna.

Greta Notarangelo

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