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Al mio amico Costantino Montuori

Gli amici, quelli veri, rari, dovrebbero essere eterni. E invece l'eternità è quel dolore che ti porti dentro quando ti dicono che un amico vero non c'è più. Quando una telefonata da Roma di primo mattino ti dice che non c'è più.

E pensi, pensi, pensi, ma poi ti rendi conto che non basterebbe un'eternità per pensare al tuo amico vero. Quello che ti ha sempre confessato le cose più intime, le gioie (poche rispetto a quante ne avrebbe meritate), le delusioni (tante, troppe forse), il coraggio di trovare l'amore nelle cose che per molti possono sembrare inutili (l'olio e le mele cotogne della propria terra, per esempio) ma che grazie a lui scopri quanto grandi ed importanti siano per la tua esistenza costringendoti a decelerare proprio mentre lui provava le gioie più belle laddove serviva invece accelerare, come quando si trattava di dare una notizia.

Un cultore del bello, soprattutto nello scrivere i suoi articoli-poesie, le sue odi narrative ovunque gli capitasse di pubblicare.

Lo ha fatto per tanto tempo anche sul Frizzo.

Le gioie. Poche, sì. Come quando mi disse che finalmente poteva sentirsi realizzato perché aveva ottenuto un lavoro dopo un lungo percorso irto di prove superate alla grande nella Capitale, a Roma, per poi sentirsi scelto a pieno titolo tra migliaia insieme a pochissime decine per raggiungere la Germania.

Ma il destino con i giusti è sempre crudele e proprio quando stai per toccare il cielo con un dito ecco la notizia (quella che non daresti mai, vero, Costantino?) che ti afferra le caviglie nel momento in cui il tuo dito è ad un millimetro dal cielo. Una notizia che, ironia della sorte, ti riporta a Roma per capire cosa sia accaduto. Tutto è precipitato nel giro e nel Calvario di tre anni circa.

Questa mattina la notizia, ancora da Roma, che non vorresti mai ti arrivasse.

Troppe cose mi frullano nella testa quando ripenso al mio caro AMICO Costantino Montuori. L'eternità potrebbe aspettare molto se dovessi decidere di narrarle. Un giorno ci ritroveremo, Costantino, insieme al grande Marco Scarlato, un'altra perla rara della tua Lucera volubile, stupendamente bella, amante e traditrice nel contempo. Ci racconteremo le cronache di un altro mondo. No, non di quello dove ora sei, ma di quel mondo migliore che avresti senza dubbio meritato.

"Forse, oggi, è retorico augurare qualcosa a qualcuno. Eppure un messaggio, un pensiero, un gesto possono farci riscoprire il nostro legame con le persone. Un augurio allora lo formulo a te. Di cuore". (Costantino Montuori, 1 gennaio 2022).

Ti voglio un bene mai narrato, Costantino.

Roberto

(Foto: Foggia Today)

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