«La notizia, anche per chi lo conosceva poco, è stata grave. Non c’era, infatti, bisogno di nutrire affetto nei suoi confronti, per rendersi conto che l’Umana Famiglia ha perso una risorsa rara e preziosa: uomini dell’apertura mentale, della curiosità, della passione e dell’energia di Comingio sono rarissimi e fungono letteralmente da tedofori, illuminando il cammino degli altri, dopo aver esplorato, a proprio rischio e pericolo, vie di cui pochissimi sogliono intuire l’esistenza.
Oltre a ciò – e scusate se è poco – sotto il profilo umano era sprovvisto di una mente capace di furbizia, coltivava e metteva in pratica un amore spontaneo verso la propria famiglia e i propri amici, sempre scevro da qualsiasi accento moralistico.
Sarebbe bello, oltre che utile, trovare le parole per descrivere compiutamente il significato di questa dipartita, basti dire che la sua morte è, forse, uno dei rari casi in cui l’assenza non lascia altro vuoto se non quello affettivo. Perché tali e tante sono state le tracce che ha lasciato l’uomo in chi lo ha conosciuto, tali e tanti i semi che ha sparso, tali e tanti gli spunti che ha offerto, che le sue qualità di uomo onesto e costituzionalmente inoffensivo, la sua cultura o la sua naturale simpatia assumono un significato solo per chi lo ha amato.
Grazie Comingio e arrivederci».
Antonio Scarlato