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Lucera. Russo decaduto da consigliere? Poi tutti a difesa di tribunale e ospedale

LUCERA – La fase delle comunicazioni dell’ultimo Consiglio Comunale del 28 luglio scorso si è aperta con una nota del Presidente Pietro Di Carlo, il quale ha voluto informare l’assise che gli era pervenuta un’istanza, da parte del consigliere Francesco Russo, contenente una richiesta di decadenza dalla sua carica in base alla normativa che prevede che tre assenze consecutive non giustificate potrebbero dar luogo appunto alla decadenza. Alla luce di tale richiesta il Presidente ha dunque nella sua qualità iniziato l’istruttoria in merito alla posizione dello stesso consigliere, assicurando all’assise che l’avrebbe ovviamente ragguagliata nelle successive sedute consiliari.

L’ulteriore comunicazione fatta da Pietro Di Carlo concerneva una richiesta, inviata in mattinata dal consigliere Giuseppe De Sabato, di convocazione di un confronto sulla questione del Tribunale di Lucera.

Anche il sindaco Giuseppe Pitta è intervenuto in tale fase e ha informato di aver ricevuto dal Partito Liberaldemocratico unitamente ad Azione e Italia Viva una richiesta di attivarsi al fine di creare un tavolo tecnico-politico di concertazione sul da farsi rispetto alla questione tribunale. Pitta ha detto di essersi già attivato in tal senso, quindi non ha potuto che sposare quella richiesta di collaborazione per affrontare un problema che oggi è di dominio pubblico. Nei giorni scorsi infatti era stato emanato uno schema di disegno di legge che, com’è a tutti noto, era seguito da anni nei tavoli romani e in quelli governativi che si erano susseguiti numerosi. Tutto ciò fino ad arrivare nell’ultimo periodo alla passerella in città di una forza politica (Fratelli d'Italia, che uscì addirittura con un manifesto pubblico in cui annunciava a caratteri cubitali "RIAPRE IL TRIBUNALE DI LUCERA!") che è venuta a parlare di riapertura del Tribunale di Lucera, dunque erano tutti fiduciosi che nello schema di decreto-legge firmato qualche giorno prima ci fosse anche Lucera, ma così non è stato.

Analogamente, come ha continuato a spiegare il primo cittadino, relativamente alla questione ospedale si era intrapresa a suo dire una parabola discendente rispetto alla qualità e alla quantità di servizi, pertanto si sarebbe dovuto porre secondo lui l’attenzione anche su tale problema.

È seguito l’intervento del consigliere Fabrizio Abate, il quale ha voluto innanzitutto ringraziare il sindaco per l’impegno che ci stava mettendo sia per quanto riguardava la questione legata al tribunale sia in quella dell’ospedale. Al tempo stesso, però, il consigliere ha fatto notare a Pitta che il suo vicesindaco è un dirigente del PD il cui assessore regionale alla Sanità è proprio l’avvocato Raffaele Piemontese, quindi «lei sta facendo tutta una giusta polemica perché mancano i servizi e le ambulanze, ma ritengo opportuno che per il tramite del partito che la sostiene e l’appoggia lei debba fare necessari passaggi a livello regionale interloquendo direttamente con l’assessore, a maggior ragione che il PD non è opposizione alla sua amministrazione bensì maggioranza, altrimenti le sue sono parole vacue».

Quanto invece al tribunale, per Abate se esso non sarà più deputato a svolgere servizio di giustizia, allo stesso tempo comunque i locali non possono essere lasciati deperire.

«Per fortuna – è quindi intervenuto Davide Colucciproprio stamattina ho colloquiato col sindaco e ho rinunciato alla mia comunicazione, perciò passo alla successiva e anche in questo caso la taglio, perché, se ho inteso bene, i partiti Azione, Liberaldemocratico e Italia Viva hanno inteso chiedere un Consiglio monotematico su tali questioni».

Tuttavia, come ha fatto notare Pitta, non si trattava di un Consiglio monotematico bensì di un incontro. In ogni caso, lo stesso sindaco ha tenuto a fare un plauso a tutte le forze politiche che si stavano impegnando in quel frangente: «Effettivamente vi è una volontà comune di dire la propria in merito alla tutela di un tribunale che serve alla tutela dell’intero territorio».

Proprio relativamente al tavolo di confronto istituzionale sulla vicenda della mancata riapertura del tribunale di Lucera, Rossella Travaglio ha proposto di coinvolgere anche i sindaci del Subappennino e i parlamentari eletti nel territorio, nonché i consiglieri regionali della provincia di Foggia e ovviamente il Presidente e i rappresentanti dell’Ordine degli Avvocati, al fine di «costruire una rete istituzionale forte e coesa in grado di promuovere iniziative e proposte a difesa del potenziamento del presidio di giustizia lucerino».

Ha detto la sua sull’argomento anche Francesca Niro, facendo notare che la stessa cosa si sarebbe potuta fare per l’ospedale con un documento firmato dall’assise consiliare per «chiedere a gran voce quelle che sono le nostre istanze». Tale documento, come ha chiarito Niro, sarebbe dovuto essere a suo avviso indirizzato al Ministero innanzitutto per il tramite dei rappresentanti locali di tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione presenti appunto in Consiglio Comunale.

Antonio Dell’Aquila ha invitato invece a porre l’attenzione su un aspetto in particolare: «In questi anni noi abbiamo delegato troppo la questione del tribunale agli addetti ai lavori, ma la vicenda del Tribunale di Lucera è una questione sociale che riguarda l’intera comunità».

Pitta ha comunque assicurato che avrebbe tenuto l’assise aggiornata in merito agli eventuali sviluppi della questione.

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