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Lucera. Biciclette, pedoni e pedate con le elezioni alle porte

La recente affermazione del consigliere regionale uscente Antonio Tutolo secondo voci di corridoio avrebbe fatto storcere il naso alla maggioranza di Palazzo Mozzagrugno e preoccupato l'amministrazione Pitta. Tutolo, in sostanza, avrebbe affermato che nel caso non dovesse essere rieletto in Regione si ripresenterebbe candidato sindaco a Lucera alle elezioni amministrative della primavera prossima del 2026. Insomma una sorta di "minaccia" politica? Uno spauracchio?

A tale dichiarazione è seguita l'uscita dell'attuale sindaco Giuseppe Pitta che ha riferito di rinunciare alla candidatura di consigliere regionale per ripresentarsi ai lucerini per il secondo mandato.

Secondo gli osservatori più attenti in città le due dichiarazioni andrebbero lette nell'unico modo possibile: l'amministrazione Pitta potrebbe garantire il supporto a Tutolo per la sua rielezione pur di non ritrovarselo contro alle elezioni comunali prossime. Peraltro non è passata inosservata proprio la presenza di Pitta all'ultimo comizio urlato tenuto da Tutolo a Lucera in Piazza Duomo. Un elemento a quanto pare giudicato da qualcuno della maggioranza come inopportuno e poco attento.

Sempre gli stessi osservatori si sarebbero anche chiesti perché il consigliere Tonio De Maio, in un primo momento partito quasi in quarta rispetto ad una sua candidatura alle prossime regionali, all'improvviso avrebbe rinunciato.

Se trovasse conferma questo quadro, è facile immaginare che Tutolo incontrerebbe meno ostacoli per essere rieletto. Anzi!

Ma attenzione! La rielezione di Tutolo non impedirebbe a quest'ultimo di organizzare comunque "da remoto" una compagine che vedrebbe a capo della candidatura a sindaco non certo Fabrizio Abate (come avevano per settimane e forse mesi fatto credere, tanto che si aspettava da un momento all'altro la sua presentazione e l'ufficialità di quella candidatura) ma colei che affianca proprio Tutolo nella campagna elettorale per le regionali (essendo candidata nella stessa lista di chi – parole sue – l'ha creata), vale a dire Francesca Niro, reduce da un comizio tenuto con il suo beniamino nella città diomedea (San Severo) laddove ha dichiarato – rinunciando a salire sul veicolo cassonato noleggiato da Tutolo per le regionali – e ricordato le sue origini sanseveresi (ad Orta Nova o a Manfredonia o a Poggio Imperiale o a Foggia cosa direbbe?). La stessa Niro che di Antonio De Sabato (di origini lucerine, essendo nato nel centro federiciano, e candidato con Nichi Vendola) aveva commentato: «Ma non è di Lucera!». Altro nome fuoriuscito dal cilindro per la candidatura a sindaco di Lucera è quello di un'altra superfedelissima di Tutolo (talmente fedelissima che disse di tenere sul comodino un portaritratti con la sua foto come fosse Sant'Antonio): Carmen Antonetti. Insomma si punterebbe su una donna. Ma attenzione alla sorpresa-virata di bordo chiamata Vincenzo Checchia, cognato di Tutolo.

Abate? Dicono possa ritirarsi dalla politica se così andranno le cose. Anche perché stavolta il PD difficilmente lo riaccoglierebbe. Ma va considerato che con il nuovo segretario tutto è possibile per la santa legge dei numeri come se il partito fosse una alquanto impropria arca di Noè che in caso di diluvio… Un PD che non avrebbe però più il sostegno – e con esso il sindaco Pitta – importante di quella lista facente capo a Gianni Finizio nel 2020 che permise ad Abate di andare al ballottaggio con Pitta ma che stavolta virerebbe verso altri lidi. Secondo voi quali?

E ora, finito di leggere, scatenate l'inferno, visto che il Paradiso può attendere.

Loki

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