Gli accapi dal 7 al 12 del Consiglio Comunale del 28 giugno erano tutti debiti fuori bilancio rinvenienti da sentenze, dunque sono stati trattati insieme e con un'unica relazione fatta dall'assessore al ramo Claudio Venditti.

Subito il consigliere Francesco Di Battista ha voluto sapere dallo stesso assessore, in merito alle varie sentenze che avevano visto il Comune soccombente, in quante l'Ente non si fosse costituito in giudizio, infatti «è veramente difficile per il Comune difendersi in questi casi», allora la riflessione del consigliere è sempre stata che «piuttosto che resistere in giudizio è meglio chiudere subito tali questioni». La seconda riflessione di Di Battista, legata alla prima, è stata perché nonostante l'elevato rischio di soccombenza dell'Ente in giudizio ci si andava comunque a costituire nello stesso, ma soprattutto «perché dobbiamo indurre il cittadino che ci ha chiesto un risarcimento a farci causa?».

L'assessore ha spiegato che la volontà dell'Ente di transare c'era, ma allo stesso tempo a suo dire la linea, seguita dall'Ufficio, di resistere in quella fase non era una scelta sbagliata.

Così nella sua dichiarazione di voto, l'unica fatta sull'argomento, Di Battista ha chiarito di aver fatto sempre, con particolare riferimento ai debiti fuori bilancio rinvenienti da sentenze, un discorso, cioè al netto di quelle che potevano essere eventuali responsabilità il consigliere credeva che nella sua veste si dovesse prendere atto del fatto che c'era una sentenza, che aveva visto soccombere il Comune, rispetto alla quale «non è che uno che vota contro dal punto di vista amministrativo sta facendo un danno all'Ente», però «per senso di responsabilità io reputo che quando un debito rinviene da una sentenza vada approvato, mentre quando si tratta di debiti fuori bilancio di altro tipo il discorso cambia». Di Battista ha dunque preannunciato il proprio voto favorevole.

Su tali accapi dunque il voto è stato unanimemente favorevole.