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Lucera. Il Consiglio ricorda Andrea Bernardi. Poi, condanna le minacce a Yassin

Il Consiglio Comunale dello scorso 7 ottobre si è aperto con la richiesta del consigliere Davide Colucci di effettuare un minuto di silenzio per un ex amministratore lucerino, Andrea Bernardi.

Ha preso in seguito la parola Antonella Matera per comunicare al Consiglio un’iniziativa che la consigliera ha creduto essere condivisibile da parte di tutti i presenti.

«Abbiamo pensato – ha cominciato Materadi invitare oggi qui Yassin, il nostro concittadino balzato agli onori della cronaca per un brutto episodio che l’ha visto protagonista». Essi hanno dunque ritenuto che invitarlo in quella che è la loro sede istituzionale, da molti chiamata casa comunale, in un momento in cui si celebrava il Consiglio Comunale, fosse il minimo tributo che gli dovevano per farlo sentire veramente parte di questa comunità, ovvero a casa: «Ti dobbiamo solidarietà e vicinanza come cittadino italiano, lucerino, come onesto operatore commerciale del nostro territorio, per questo gesto ignobile, subdolo che hai subito (delle scritte razziste e offensive sui muri del suo esercizio ndr), un gesto che non ha nessuna attenuante e scusante da chiunque esso provenga, che sia un atto di becero razzismo o una bravata da ragazzi: non è assolutamente scusabile un gesto che ha provocato una grande ondata di sdegno in tutta la città o meglio nella parte buona di essa, perché c’è una parte di città che non tollera e non accetterà mai queste distinzioni di razza, provenienza, lingua, religione, e che ogni giorno si impegna a costruire ponti e non muri». E lo fanno tutti i giorni, come ha continuato a dire la consigliera, ognuno nel suo ruolo: gli insegnanti nelle scuole, le associazioni di settore, i sanitari, le Forze dell’Ordine, e «lo fa e lo dovrebbe fare la politica, quella sana e rispettosa dei valori e dei principi della nostra Costituzione e soprattutto del più elementare senso di umanità, che dovrebbe animare tutti i nostri gesti e ogni nostra azione quotidiana», anche se purtroppo «viviamo in un momento storico tristissimo in cui così non è sempre e spesso le logiche del potere e del dio denaro portano la politica e chi ci governa lontano dalla strada maestra».

In molti hanno scritto questo e ci sono stati tanti comunicati e manifestazioni di vicinanza nei confronti di chi ha subito il vile gesto: «So che anche il sindaco è venuto a trovarti e in tanti ti hanno riferito di persona la loro vicinanza, così noi oggi vogliamo farlo qui con te dalla tua parte, condannando con fermezza e determinazione quello che è accaduto e cercando per il futuro di lavorare perché simili comportamenti non si verifichino più».

Matera ha poi informato di aver letto le dichiarazioni di Yassin a caldo e di essere stata colpita moltissimo dal suo garbo, dalla sua serenità e dalla pacatezza con cui egli ha affrontato questa vicenda incresciosa: «Il fatto che tu ti sia dichiarato un po’ turbato ma non spaventato e neanche arrabbiato, e soprattutto, quello che mi ha colpito è la sensazione che tu hai dato di avere ben chiaro, da operatore commerciale delle nostre strade del centro cittadino, quali sono le criticità e le dinamiche del nostro contesto sociale in questo momento, e un simile atteggiamento non è da tutti».

D’altronde, come ha chiarito la stessa consigliera, tutti conoscono Yassin come una brava persona, e «te lo riconosciamo anche noi, dunque ti dobbiamo delle scuse e lo facciamo pubblicamente oggi, perché questa comunità ha sicuramente fallito in qualcosa, se sui muri di un’attività commerciale di un onesto cittadino lucerino compaiono quelle scritte». Per Matera tutti quanti devono porsi delle domande e affrontare con responsabilità probabilmente una questione educativa che riguarda i giovani lucerini, perché «in più di qualcosa forse stiamo fallendo, e quest’occasione può essere per noi un prezioso stimolo per affrontare il problema ciascuno per la propria competenza per cercare delle soluzioni efficaci e condivise per quella che è ormai un’emergenza educativa». Così, la politica, le famiglie, la scuola e gli operatori sociali tutti «devono affrontare con urgenza tale questione».

La consigliera ha dunque ringraziato di cuore Yassin per aver accettato l’invito e ha annunciato la consegna da parte del primo cittadino di un simbolo, «un piccolo gesto che speriamo vorrai accettare».

È quindi intervenuto Giuseppe Pitta in persona: «Yassin, io sento il dovere di rappresentarti le scuse della città di Lucera per quello che tu hai dovuto leggere accanto alla tua vetrina di quel negozio sempre acceso in via Bovio, che da anni ormai illumina insieme agli altri negozianti le vie del nostro centro storico». Il sindaco ha poi subito aggiunto di essere convinto che «Lucera non è sicuramente quella che ha scritto quelle righe, che ha fatto quel disegno, che ha rappresentato una realtà che non ci appartiene, e mi fa piacere che tu l’abbia percepito appieno, che tu mi abbia dimostrato una grande serenità rispetto all’accaduto, perché essendo trascorsi tanti anni da quando tu sei un nostro concittadino, hai ben capito che non appartiene ai lucerini un vile e balordo gesto come questo, e ciò mi fa stare un po’ più sereno e non mi esime però dal rappresentarti le scuse dell’intera cittadinanza e dell’assise consiliare».

Pitta ha detto dunque di aver preparato un piccolo ricordo dove il Consiglio esprime profonda vicinanza e solidarietà al cittadino Yassin per il gesto vile e discriminatorio da lui subito, perché «Lucera ripudia ogni forma di razzismo e si riconosce nei valori del rispetto e dell’inclusione». Quei valori che, come ha continuato a dire Pitta, sono stati provati dal comportamento dei lucerini in tanti anni nei quali «noi siamo felici che tu abbia fatto parte della nostra comunità», quindi «quanto accaduto possa non passare nel dimenticatoio, ma per te che l’hai subito possa essere solo un brutto ricordo, una parentesi di una città però inclusiva, che ti vuole bene e che ti sente concittadino come lo siamo tutti noi, pertanto il mio è un abbraccio e un applauso sincero che ti facciamo».

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