Faeto, 10.08.2010 - Il 15 agosto a Faeto, antica comunità francoprovenzale, si replicherà la processione per la Festa di ringraziamento alla Madonna delle spighe ripristinata negli anni scorsi da Vincenzo Rubino, primo Presidente dell’Archeoclub locale. Un evento che richiama molti turisti da tutta la provincia attratti da un rito religioso che mira sempre più al recupero dell’antico legame tra fede e cultura contadina.
«Storicamente la Festa delle spighe nasce nel 1936 a causa di un periodo di carestia che rese impossibile anche la distribuzione delle ostie per la comunione – spiega Domiziana Rubino, attuale Presidente dell’Archeoclub di Faeto e di Celle di San Vito – ed il parroco di allora pensò di istituirla come ringraziamento alla Madonna del Rosario per il raccolto del grano».
Ed infatti invalse l’abitudine tra i cittadini faetani di donare un covone di grano alla chiesa in modo che si potesse ottenere la farina per fare le ostie che sarebbero tornate al popolo come pane eucaristico. «Tale tradizione durò fino agli anni ‘50 – continua la Presidente – a causa dell’emigrazione che assottigliò progressivamente la cultura contadina. In seguito, infatti, non fu più la popolazione ad offrire il grano alla chiesa ma quest’ultima che, attraverso l’offerta di privati e l’attività di volontari, dona, al termine della processione, a tutti i partecipanti i mazzetti benedetti di spighe di grano come segno tangibile della benedizione della Madonna alle famiglie».
Il rito inizierà alle ore 18:00 con la Santa Messa presso la Chiesa del SS Salvatore di Faeto al termine della quale vi sarà la distribuzione dei mazzetti di spighe di grano ai fedeli cui seguirà la processione per tutte le strade del paese, con vie, balconi e finestre addobbati con fiori, e la partecipazione delle autorità, del gruppo folk “Le Faitare” in costumi francoprovenzali, dei componenti dell’Associazione culturale dei faetani di Torino anche’essi in costume, di antichi carretti pieni di spighe e di tanti altri elementi caratteristici.
La festa sarà accompagnata da momenti di rievocazione della cultura contadina con elementi di teatro di figura a cura della prof.ssa Rosanna Giampaolo e di Gilda De Cillis.
Al termine vi saranno i fuochi pirotecnici ed il concerto “Ballata mediterranea”.
Ufficio Stampa
Archeoclub d’Italia
di Faeto e Celle di San Vito