Carlantino: l'Ostello è pronto, ma resta chiuso
Una struttura ricettiva da 50 posti letto rimane inspiegabilmente inutilizzata
Carlantino, 07.06.2006 - Le strutture non ci sono, ma quando esistono non è possibile utilizzarle: è questo il caso dell’ostello di Carlantino. La struttura, realizzata dalla Comunità dei Monti Dauni Settentrionali, cui competono anche apertura e gestione della stessa, è stata ultimata due anni fa, ma resta inspiegabilmente chiusa. L’ostello è stato costruito sul Monte San Giovanni e con veduta panoramica del lago artificiale di Occhito. È dotato di cinquanta posti letto divisi su due piani. L’opera è completamente arredata. Ogni camera è dotata d’area climatizzata e servizi igienici. All’interno della struttura ci sono anche i locali ristorante e reception. Insomma, è tutto pronto per accogliere scolaresche e visitatori che vogliano scoprire le bellezze naturali e paesistiche del territorio, ma la cooperativa alla quale l’ente montano ha affidato la gestione dell’ostello non si è ancora decisa a far funzionare la struttura. «È da molto tempo, ormai, che chiediamo di poter utilizzare l’ostello – spiega Vito Guerrera, sindaco di Carlantino –. Non comprendiamo il motivo di questa situazione paradossale».
Non hanno avuto sorte migliore, finora, gli altri quattro ostelli realizzati a Roseto Valfortore, Volturino, Volturara Appula, Castelnuovo della Daunia. Le cinque strutture ricettive furono realizzate a partire dal 1998, nell’ambito del progetto “Primavera”. Progettazione e lavori di costruzione furono finanziati con la legge 64, quadro normativo che prevedeva interventi straordinari per incentivare lo sviluppo nel Mezzogiorno. «Chiediamo di poter vedere funzionanti i nostri ostelli – conclude Guerrera – che altrimenti diverrebbero tanti piccoli esempi di spreco del denaro pubblico».
Comune di Carlantino, Corso Europa
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Sindaco Vito Guerrera
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