Vito Guerrera: «Il male dell'Italia non sono i piccoli comuni»
Il sindaco di Carlantino risponde al Ministro Antonio Di Pietro
Carlantino, 20.11.2006 - «Il problema dell’Italia non è l’elevato numero dei piccoli comuni». Con queste parole, il sindaco di Carlantino, Vito Guerrera, replica al leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. Il Ministro delle Infrastrutture, infatti, in una lettera inviata al Coordinamento nazionale piccoli comuni italiani, ha proposto l’accorpamento dei centri minori fino a creare gruppi di Municipi che raggiungano 5mila abitanti. «La situazione dei conti pubblici è molto grave – ha scritto Di Pietro – e il risanamento deve passare anche attraverso la riduzione dei costi della Pubblica amministrazione abolendo le Province e accorpando i piccoli comuni. In particolare – ha concluso il Ministro – l’eccessivo frazionamento dei comuni non consente una politica coordinata del territorio e moltiplica i costi di sindaci, consiglieri comunali, assessori, impiegati comunali e degli stessi edifici pubblici».
La replica dei sindaci dei piccoli comuni non si è fatta attendere. «Accorpando i municipi come i nostri non si risparmia nulla – dichiara Guerrera –. Il ministro di certo è consapevole di quanto siano poca cosa gli “stipendi” degli amministratori dei nostri comuni, soprattutto se commisurati a quelli di chi sta a Roma, ma forse non sa che ci sono tanti sindaci, consiglieri e assessori, che rinunciano ai loro compensi. E poi sarebbe un assurdo cancellare l’identità, la storia, la tradizione e la cultura dei nostri piccoli centri che sono la ricchezza vera e genuina della nostra nazione».
E Guerrera ne lancia un’altra di proposta per ridurre le spese della politica che gravano sul bilancio dello Stato e sulle tasche dei cittadini. «Riduciamo il numero di parlamentari, ministri, sottosegretari e consiglieri regionali – dice il sindaco di Carlantino –, così potremo davvero ridurre le spese della pubblica amministrazione. Anche il portavoce del Coordinamento nazionale piccoli comuni italiani, Virgilio Caivano, ha dichiarato la sua contrarietà all’accorpamento dei piccoli comuni perché «…la figura del sindaco è indispensabile per quanto riguarda l’identità stessa dell’Italia che ha proprio nei Municipi la sua ragione fondante».
Guerrera e Caivano sostengono, invece, l’unione dei servizi intercomunali, attraverso la gestione associata, per ottimizzare l’offerta dei servizi stessi e, allo stesso tempo, diminuire i costi.
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Sindaco: Vito Guerrera
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