L’ostello della gioventù è ancora inutilizzabile. Il sindaco Vito Guerrera: «Colpa della Comunità Montana che perde tempo»
Sono 5 i villaggi turistici fatti costruire dall’Ente montano settentrionale, pronti da anni ma probabilmente chiusi anche durante la prossima estate
Carlantino, 19.01.2005 - «Sono deluso e amareggiato. Abbiamo una struttura pronta ad accogliere i turisti e non potremo utilizzarla nemmeno la prossima estate per l’immobilismo della Comunità Montana dei Monti Dauni Settentrionali».
Il sindaco di Carlantino, Vito Guerrera (Forza Italia), torna sull’annosa questione di “Progetto Primavera”. La struttura cui si riferisce il primo cittadino è l’ostello della gioventù di Carlantino. Si tratta di uno dei 5 villaggi turistici facenti parte del progetto “Primavera.” Presentato nel 1998, il piano infrastrutturale-turistico è stato finanziato con la legge 64, che prevedeva interventi straordinari nel Mezzogiorno. Gli altri villaggi sono situati a Roseto Valfortore, Volturino, Volturara Appula e Castelnuovo della Daunia. L’ostello, ormai ultimato da anni, è l’unico, fra le 5 strutture, a poter rispondere a qualsiasi esigenza turistica. Situato sul Monte San Giovanni, ha una veduta stupenda, potendosi da lì ammirare buona parte del lago d’Occhito, il secondo bacino artificiale più grande in Europa.
Dotato di cinquanta posti letto divisi su due piani, l’ostello è completamente arredato. Ogni camera, infatti, è dotata d’area climatizzata e servizi igienici. Completano la struttura il ristorante e, all’entrata, un’accogliente reception. I cinque villaggi turistici, di proprietà della Comunità Montana dei Monti Dauni settentrionali, sono tornati al centro della polemica tra l’ente comunitario e i sindaci dei 5 comuni che ospitano i complessi. L’ente montano – per la gestione dei villaggi – aspetta ancora di indire una gara d’appalto pubblica, mentre, in precedenza, i sindaci dei 5 comuni avevano espresso la volontà di prenderli in consegna per poi affidarli in gestione a delle cooperative o, magari, formando delle società miste tra i singoli enti comunali e i privati. Richiesta motivata dall’esigenza di poter aprire i villaggi già da dall’estate scorsa. «È una vergogna – afferma Vito Guerrera – avere una struttura così bella e che potrebbe portare un vantaggio anche economico al nostro paese e non poterla sfruttare. Per l’utilizzo dell’ostello mi sono già pervenute svariate richieste. Per noi è un’occasione da sfruttare a vantaggio del nostro territorio. Invece si continua a perdere tempo».
Guerrera non è d’accordo sulle decisioni che l’ente comunitario sta adottando per queste opere. «La Comunità Montana – continua il sindaco – è un ente che fa le opere per poi affidarle ai comuni. Non può arrogarsi la volontà di restarne proprietaria e decidere sempre e in ogni caso la loro destinazione. La giunta sta bloccando lo sviluppo del territorio perché la sensazione è quella che anche per quest’estate non si farà in tempo a rendere funzionali i villaggi. Inoltre, non condivido la decisione presa dall’esecutivo dell’ente comunitario di affidare ad un unico gestore cinque strutture così distanti tra loro e situate in realtà così diverse tra loro. Ma c’è di più: non sappiamo se i vari collaudi sono stati effettuati, perché, se così non fosse, i cinque villaggi potrebbero non aprire».
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