Nuova giunta per la Comunità Montana, nell’esecutivo due carlantinesi: Vito Guerrera nominato vice-presidente
A gennaio conferenza dei sindaci su passaggio al Molise e diga di Piano dei Limiti
Casalnuovo M.ro, 24.12.2005 - Una giunta istituzionale per far ripartire lo sviluppo. Giovedì sera, a Casalnuovo Monterotaro, è stata varata la composizione del nuovo esecutivo della Comunità dei Monti dauni Settentrionali. Armando Palmieri è stato confermato alla Presidenza, mentre come vice-presidente della giunta è stato nominato Vito Guerrera, sindaco di Carlantino. Nell’esecutivo, confermato il ruolo del carlantinese Donato Masiello. La giunta è completata da Antonio Castellucci, Nicola Colelli, Marco Guglielmi e Giuseppe Forgione. Presidenza del Consiglio a Rino Lamarucciola, sindaco di Pietramontecorvino. A fargli da vice, Pasquale Pomicino.
«Sono soddisfatto - dichiara Vito Guerrera -, questa era la soluzione che auspicavo da tempo. Ora non resta che rimboccarsi le maniche e cominciare il nuovo anno nel segno del lavoro per il territorio, per il nostro territorio. Dobbiamo accelerare il passo su molte importanti questioni inerenti la programmazione dello sviluppo». Sentimenti condivisi, quelli di Guerrera, anche dal presidente Palmieri. «Ci stiamo già muovendo, continuando il lavoro dei mesi scorsi, sui Pit e gli altri progetti in cantiere. Importantissimo è il progetto “Life”, che ci vede assieme alla Provincia di Foggia e alle regioni Puglia, Campania e Molise. Il progetto ci è stato già finanziato per un importo di 1.600.000 euro, fondi che potremo utilizzare valorizzando i nostri Siti di Interesse Comunitario, fiume Fortore e area della diga di Occhito su tutti».
A gennaio 2006, inoltre, è in previsione una importante conferenza sul tema aperto da Carlantino con la richiesta di passare al Molise. «È una richiesta che riconosco essere motivata - prosegue Palmieri -. Carlantino ha aperto una questione molto importante: la Regione Puglia non può continuare a trattarci come la periferia del mondo. E anche sul problema della seconda diga ci sarà da discutere in modo approfondito. Questo territorio non può soltanto dare ed essere scippato delle sue migliori risorse».
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