A.N.M. - Sottosezione Foggia: «Udienza nel 2020? Notizia senza nessuna verifica»
«La notizia relativa alla fissazione al 2020 di una udienza davanti al Giudice del lavoro di Foggia, su un ricorso in materia previdenziale, non è stata verificata»
Lucera, 24.10.2007 - Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Associazione Magistrati Italiani (Sottosezione di Foggia) che si esprime circa una notizia pubblicata sul quotidiano “La Repubblica” in merito alla fissazione temporali di udienze.
«La sottosezione di Foggia dell’A.N.M. intende stigmatizzare l’articolo, apparso sulla edizione del 23.10.2007 del quotidiano “La Repubblica”, con cui è stata data la notizia relativa alla fissazione al 2020 di una udienza davanti al Giudice del lavoro di Foggia, su un ricorso in materia previdenziale.
La notizia, ripresa da molti organi di stampa e radiotelevisivi a livello nazionale e locale, è stata diffusa senza che nessuna verifica fosse compiuta sulla sua veridicità e, soprattutto, isolandola dal contesto di un ufficio in cui le pendenze superano di gran lunga i limiti di un carico di lavoro tollerabile e gestibile. Nonostante, infatti, l’impegno costante e quotidiano dei cinque colleghi che operano nella sezione lavoro (presso la quale, peraltro, in diversi periodi si sono verificate vacanze, cioè sono stati presenti giudici in numero inferiore a quello previsto in organico) il numero di procedimenti attualmente pendenti è pari all’incirca a 94.000. Dividendo il numero di procedimenti per i cinque giudici si ha contezza dell’eccezionale carico di lavoro che grava su ciascuno di essi.
Di fronte a questi numeri si comprende come sia ragionevole e necessario fissare a date non prossime (comunque sensibilmente meno lontane del fatidico anno 2020) i ricorsi per questioni non urgenti, in una materia in cui quotidianamente si discute di licenziamenti, di condotte antisindacali e di diritti dei lavoratori azionati sovente in via d’urgenza. A queste posizioni e a questi ricorsi è evidente che si dia la precedenza, soprattutto rispetto ad azioni giudiziarie, come quella fatta valere nel caso pubblicato da “La Repubblica”, finalizzate ad ottenere una rivalutazione, in termini quantitativi, di una prestazione economica di cui il ricorrente è già titolare.
L’avere sottaciuto tali circostanze, che avrebbero consentito ai lettori di conoscere la situazione nella sua completezza, e di formarsi, di conseguenza, un autonomo convincimento, rischia di screditare agli occhi della opinione pubblica la magistratura foggiana, in assenza di situazioni obiettivamente legittimanti una denuncia di così ampio respiro».
Associazione Nazionale Magistrati
Il Presidente della sottosezione di Foggia
Dott.ssa Rita Curci
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