Vigilante e Annarelli: la gioia per l'assoluzione
Nello stesso procedimento, sia pure in un diverso filone d’indagine, figuravano imputati il Consigliere regionale Lucio Tarquinio (Pdl), Nicola Cardinale, ex Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera foggiana, Rosario Laccetti e Francesco Caputo, anch’essi assolti con la stessa formula
Lucera, 08.01.2009 - «Esprimiamo un vivo sentimento di gioia per l’assoluzione pronunciata dalla Corte d’Appello di Bari. In questi anni, abbiamo sempre avuto fiducia nelle Istituzioni giudiziarie, certi della nostra innocenza dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini». Commentano così la sentenza di proscioglimento resa il 5 gennaio 2009 Matteo Vigilante, 48 anni, e Roberto Annarelli, 43 anni, imprenditori foggiani, accusati, il primo, di aver capeggiato un’associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta e, il secondo, di avervi partecipato. Entrambi furono tratti agli arresti domiciliari nel dicembre del 2005, nell’ambito dell’operazione “Vigilantes”, condotta dagli inquirenti della Procura della Repubblica di Foggia. Vigilante, Annarelli e gli altri imputati (Vincenzo Turi, Michele Lecce, Raffaella Panico) sono stati prosciolti con la più ampia formula assolutoria (“perché il fatto non sussiste”) dalla Corte barese, difesi dagli avvocati Mario Russo Frattasi e Giulio Treggiari. Nello stesso procedimento, sia pure in un diverso filone d’indagine, figuravano imputati il Consigliere regionale Lucio Tarquinio (Pdl), Nicola Cardinale, ex Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera foggiana, Rosario Laccetti e Francesco Caputo, anch’essi assolti con la stessa formula. La sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Foggia, condannava gli imputati a pene superiori rispetto a quanto chiesto nella requisitoria del P.M., Dott. Giuseppe Gatti.
Soddisfazione viene espressa anche dagli avvocati Giancarlo Ventrella e Andrea Petito, già difensori di alcuni imputati in primo grado insieme all’avv. Luigi Leo, i quali hanno collaborato con lo Studio legale Russo Frattasi per redigere i motivi di appello. «Avremo modo di leggere le motivazioni della sentenza – ha precisato Petito –, ma, per la formula adottata, è da ritenere che l’assunto accusatorio sia stato confutato appieno».
Ai due legali lucerini è stato già dato mandato da Vigilante ed Annarelli al fine di valutare se sussistano gli estremi per intraprendere azioni giudiziarie civili e penali nei confronti di Paolo Foscari, ex dipendente della Luceria Falco ed accusatore principale degli imputati, e di quanti altri, negli anni, hanno presentato esposti presso sedi giudiziarie e presso la Prefettura di Foggia, organo competente ad assumere provvedimenti in materia di vigilanza privata.
La redazione
|